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martedì 14 gennaio 2025

La guerra contro la nostra ghiandola pineale: il centro della coscienza

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Chi sono e cosa faccio

Mi chiamo Salvatore Calleri, sono un naturopata (NatMed) e divulgatore scientifico d’inchiesta. 
La mia missione è esplorare e portare alla luce ciò che viene taciuto o distorto dai media di regime. 
La mia passione si intreccia con le ricerche indipendenti, non finanziate dalle grandi case farmaceutiche, e con l’indagine su quei misteri che i potenti della terra cercano di occultare: dai complotti globali alle antiche famiglie che da secoli influenzano il destino dell’umanità. 
Amo esplorare la spiritualità, la vera natura dell’essere umano e tutto ciò che ci connette al divino.
Oggi desidero parlarvi di un argomento tanto affascinante quanto inquietante: la guerra contro la nostra ghiandola pineale, il centro della coscienza e della consapevolezza spirituale.


La ghiandola pineale, una piccola struttura situata al centro del nostro cervello, è da sempre avvolta nel mistero. I filosofi antichi, come Cartesio, la definivano “la sede dell’anima”. Nel tempo, è stata associata alla nostra capacità di percepire oltre il mondo fisico, collegandoci con chi siamo realmente: esseri spirituali dotati di una consapevolezza superiore.


Ma cosa accade quando questo centro vitale viene compromesso? E, soprattutto, chi ha interesse a indebolire la nostra capacità di vedere oltre le illusioni?


Il fluoruro di sodio e il sabotaggio della ghiandola pineale

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Già alla fine degli anni ‘90, una scienziata britannica, Jennifer Luke, dimostrò che la ghiandola pineale è particolarmente vulnerabile all’accumulo di fluoruro di sodio, una sostanza presente in molti alimenti, bevande e persino nell’acqua potabile. I suoi studi rivelarono che questa ghiandola assorbe più fluoro di qualsiasi altra parte del corpo, compreso il tessuto osseo.


Il risultato? La ghiandola pineale si calcifica, perdendo la sua funzione principale: regolare il ritmo circadiano attraverso la produzione di melatonina e bilanciare gli ormoni. Ma non è solo una questione di salute fisica: questa calcificazione mina il nostro accesso alla consapevolezza spirituale, oscurando la connessione con il nostro vero sé.


Nuove ricerche scientifiche sulla ghiandola pineale

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Negli ultimi anni, gli studi sulla ghiandola pineale hanno fatto ulteriori passi avanti. Ricercatori moderni hanno scoperto che questa piccola ghiandola è dotata di cristalli di fosfato di calcio che possono agire come micro-antenne, sensibili ai campi elettromagnetici e alla luce. Questo rafforza l’idea che la pineale non sia solo un regolatore ormonale, ma anche un centro di comunicazione tra il corpo e il campo energetico che ci circonda.


Inoltre, studi recenti suggeriscono che sostanze naturali come la curcumina (presente nella curcuma), l’olio di CBD e il cacao crudo possano aiutare a decalcificare la ghiandola pineale, favorendone la funzionalità. Altri ricercatori hanno evidenziato come pratiche come la meditazione profonda e l’esposizione a specifiche frequenze sonore possano stimolare l’attività pineale, favorendo una maggiore chiarezza mentale e una connessione spirituale più profonda.


Un ulteriore studio condotto nel 2021 ha mostrato come l’eliminazione del fluoro dall’acqua potabile in alcune comunità abbia portato a miglioramenti significativi nei livelli di melatonina e nella qualità del sonno degli individui coinvolti. Questo rafforza la necessità di ridurre l’esposizione a questa sostanza dannosa per proteggere la nostra salute mentale e spirituale.


Chi siamo realmente: esseri spirituali in un mondo materiale


La scienza moderna inizia a riconoscere ciò che le antiche tradizioni spirituali hanno sempre saputo: la ghiandola pineale è una porta verso altre dimensioni della consapevolezza. Quando è in salute, ci permette di percepire la nostra unità con l’universo, andando oltre la percezione materiale della realtà. Ma un essere umano inconsapevole è più facile da controllare, ed ecco perché il sistema sembra orientato a sabotare questa connessione.


Attraverso l’uso massiccio di fluoruro, pesticidi e tossine ambientali, la nostra capacità di accedere a questa consapevolezza superiore viene soffocata. Tuttavia, non tutto è perduto.


Riconquistare la nostra connessione spirituale


È possibile invertire i danni causati dal fluoruro di sodio e riattivare la ghiandola pineale? 

La risposta è sì. 

Studi recenti suggeriscono che pratiche come la meditazione, l’esposizione alla luce naturale e l’adozione di una dieta priva di tossine possono aiutare a decalcificare questa ghiandola. Inoltre, strumenti come la distillazione dell’acqua e l’osmosi inversa possono ridurre significativamente l’esposizione al fluoro.


Ma c’è di più. Ogni volta che scegliamo di vivere in modo autentico, ascoltando la nostra intuizione e connettendoci con la nostra essenza divina, rafforziamo il nostro potere interiore. Nessuna sostanza chimica, nessun complotto globale, può davvero spegnere la luce che portiamo dentro.


La guerra contro la nostra ghiandola pineale è, in realtà, una guerra contro la nostra libertà spirituale. Ma ricordate: la consapevolezza è il primo passo verso la liberazione. Informiamoci, proteggiamoci e, soprattutto, riconnettiamoci con il nostro vero sé. Perché in ognuno di noi brilla una scintilla divina che nessuno può spegnere.


“Sii luce, sii forza, sii libero.”  — Salvatore Calleri


Ecco un video che approfondisce il tema della ghiandola pineale e il suo ruolo nella nostra consapevolezza spirituale:

Questo documentario esplora come la ghiandola pineale influenzi la nostra percezione e come fattori esterni possano comprometterne la funzionalità.

Ti invito a guardarlo per approfondire la tua comprensione su questo argomento cruciale.

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giovedì 12 dicembre 2024

Disintossicazione delicata: rimuovi tossine, metalli pesanti, scie chimiche e OGM con 4 supercibi

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"Sono Salvatore Calleri, un appassionato di salute naturale e benessere. Da anni esploro e applico pratiche che combinano scienza, spiritualità e consapevolezza per promuovere il benessere fisico e mentale. Con il mio lavoro, voglio ispirare le persone a vivere una vita più sana, in armonia con il corpo e l'ambiente circostante. Questo articolo nasce dal desiderio di condividere con voi soluzioni pratiche e delicate per disintossicare il corpo dai numerosi agenti dannosi che ci circondano ogni giorno, come scie chimiche, metalli pesanti e sostanze chimiche. La salute è un viaggio e, attraverso la conoscenza e l’azione consapevole, possiamo tutti fare un passo verso una vita più sana e serena."


Nel mondo moderno, ci troviamo ad affrontare quotidianamente una crescente esposizione a sostanze tossiche e contaminanti, che includono scie chimiche, metalli pesanti, pesticidi, farmaci e persino sottoprodotti derivanti da alimenti geneticamente modificati (OGM). Queste sostanze possono accumularsi nel nostro organismo, causando una serie di effetti negativi sulla salute a lungo termine. Fortunatamente, esistono metodi naturali e delicati per disintossicare il corpo, eliminando questi contaminanti senza danneggiare il nostro sistema. In questo articolo esploreremo quattro supercibi che possono aiutarci a purificare il corpo dalle tossine e dai metalli pesanti, rimuovendo lentamente ma efficacemente queste sostanze dannose.



1. Pectina: il disintossicante naturale per il corpo

La pectina, una fibra solubile naturalmente presente in molti frutti come limoni, lime, mele e banane, è uno degli strumenti più delicati ed efficaci per rimuovere metalli pesanti, pesticidi e scie chimiche. La pectina agisce legandosi a queste sostanze nel corpo, aiutandole ad essere espulse attraverso il flusso sanguigno e successivamente eliminate tramite le feci. Questo processo non solo favorisce la disintossicazione, ma migliora anche la digestione e l’assorbimento dei nutrienti. Consumare frutta ricca di pectina o integrarla nella propria dieta tramite integratori naturali può accelerare il processo di purificazione senza effetti collaterali invasivi.

Tuttavia, è importante scegliere pectina naturale, poiché alcune versioni vendute nei supermercati possono contenere additivi come il glutammato monosodico (MSG). Meglio prediligere i negozi di alimenti naturali per garantire la purezza del prodotto.

2. Coriandolo: un’erba miracolosa per eliminare il mercurio e i metalli pesanti

Il coriandolo, noto per le sue proprietà culinarie, è anche uno degli alimenti più potenti per disintossicare il corpo dai metalli pesanti come il mercurio, ma anche dalle scie chimiche e altre sostanze tossiche. Questa erba è un disintossicante naturale che agisce sciogliendo i metalli pesanti all’interno delle cellule, permettendo così al corpo di eliminarli in modo sicuro. Non solo il coriandolo è un potente alleato contro i contaminanti, ma possiede anche proprietà antibatteriche e antimicotiche, che lo rendono utile per contrastare infezioni e ridurre le infiammazioni.

Incorporando il coriandolo fresco nella tua dieta quotidiana – ad esempio in insalate, salse o come pesto – puoi godere di benefici immediati senza effetti collaterali dannosi. Inoltre, il succo di coriandolo è un ottimo integratore per accelerare il processo di disintossicazione, ma è importante consumarlo con moderazione per evitare reazioni indesiderate.

3. Clorella: l’alga che elimina il mercurio e purifica l’organismo

La clorella è un’alga unicellulare che cresce in acqua dolce e che è nota per le sue straordinarie capacità disintossicanti. In particolare, la clorella è ideale per eliminare mercurio, metalli pesanti e altre sostanze chimiche pericolose, tra cui i residui di OGM e le scie chimiche. Questa alga è in grado di legarsi ai contaminanti, rimuovendoli delicatamente dal corpo. Tuttavia, è fondamentale introdurre la clorella gradualmente nella dieta per evitare effetti collaterali, in particolare a livello digestivo, dove agisce con maggiore efficacia.

La clorella è un superfood altamente nutriente, ma è importante scegliere con attenzione i prodotti disponibili sul mercato, poiché alcune varietà provenienti dal Giappone potrebbero essere state esposte alle radiazioni di Fukushima, quindi è consigliabile optare per fonti di clorella certificate e provenienti da aree sicure.

4. Erba di grano: un potente alleato contro le tossine ambientali

L’erba di grano è un supercibo ricco di nutrienti essenziali, tra cui vitamine, minerali e amminoacidi, che offre un'ottima soluzione per disintossicare il corpo. Il succo di erba di grano è particolarmente utile per rimuovere le tossine dal sistema, tra cui metalli pesanti, residui di pesticidi e sostanze chimiche provenienti dalle scie chimiche. È un potente disintossicante che migliora anche la digestione e promuove il benessere generale.

Come nel caso della clorella, l’erba di grano deve essere introdotta gradualmente per evitare reazioni eccessive. Iniziare con piccole dosi di succo (circa mezzo oncia al giorno) e aumentare lentamente la quantità permette al corpo di adattarsi senza stressarlo.

Conclusione: un approccio delicato e naturale alla disintossicazione

La disintossicazione è fondamentale per mantenere il corpo sano e protetto dalle sostanze chimiche nocive che ci circondano, come quelle derivanti dalle scie chimiche, dai pesticidi, dai metalli pesanti e dai sottoprodotti di OGM. Tuttavia, non tutte le tecniche di disintossicazione sono uguali. Scegliere metodi naturali e delicati, come l'uso di pectina, coriandolo, clorella ed erba di grano, può aiutare a purificare il corpo senza causare effetti collaterali spiacevoli.

Implementare questi supercibi nella tua routine quotidiana non solo ti aiuterà a liberarti dalle tossine, ma ti permetterà anche di migliorare la digestione, aumentare l’energia e mantenere un equilibrio naturale nel corpo. Ricorda che la disintossicazione richiede pazienza e costanza: un approccio graduale è la chiave per un benessere duraturo.

Consigliamo i prodotti del favoloso sito Macrolibrarsi, un vero paradiso per chi desidera vivere in modo sano e consapevole! 

Qui troverai una selezione unica di superfood, integratori naturali e strumenti per il benessere olistico, perfetti per accompagnarti in un percorso di disintossicazione delicata e completa. 

Scopri le loro proposte per una salute rigenerata e una connessione più profonda con il tuo corpo e il tuo spirito. Dai un’occhiata e lasciati ispirare!



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mercoledì 16 ottobre 2024

Lotta globale contro gli agenti tossici nei prodotti di consumo: un rischio crescente per la salute

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Il problema della presenza di sostanze tossiche in alimenti, vaccini e acqua potabile rappresenta una grave minaccia globale per la salute pubblica, che non può più essere ignorata. 

Ogni giorno, miliardi di persone in tutto il mondo entrano inconsapevolmente in contatto con ingredienti pericolosi che compromettono la loro salute, minando le loro capacità cognitive e aumentando il rischio di malattie croniche.


Di Salvatore Calleri (NatMed)

Uno degli ostacoli principali nella comprensione dei rischi legati a sostanze tossiche come il mercurio nei vaccini o il fluoro nell'acqua è la disinformazione diffusa dai media e dalle istituzioni. Spesso, attraverso una comunicazione fuorviante o incompleta, le informazioni cruciali sui potenziali pericoli vengono minimizzate o ignorate. Questo crea una popolazione meno informata, che si fida ciecamente di ciò che viene presentato come "sicuro ed efficace", senza la possibilità o la spinta a fare ricerche autonome. È fondamentale adottare un approccio critico e indipendente per comprendere gli effetti di queste sostanze sulla salute.


Il fluoro nell'acqua potabile: un problema silenzioso


Il fluoro viene aggiunto all'acqua potabile in molti paesi come misura per prevenire la carie dentale. Tuttavia, studi recenti suggeriscono che l'esposizione prolungata a livelli elevati di fluoro potrebbe avere effetti negativi sullo sviluppo cognitivo, soprattutto nei bambini. Questo solleva importanti domande sull'effettiva sicurezza di questa pratica e sugli effetti a lungo termine sulla salute mentale delle popolazioni. 

Uno studio pubblicato su *The Lancet* ha esaminato il tema della neurotossicità legata ai vaccini, in particolare al thimerosal, un conservante contenente mercurio utilizzato in alcuni vaccini. Il mercurio è una neurotossina nota, e gli studi suggeriscono che può avere effetti negativi sullo sviluppo neurologico. Questi effetti sono stati osservati in diverse ricerche, ma il dibattito è ancora aperto. È importante considerare anche altri fattori tossici, come l'esposizione al fluoro. Un'analisi condotta da Harvard ha rilevato che alti livelli di fluoro nell'acqua possono ridurre il quoziente intellettivo nei bambini, suggerendo un rischio potenziale per lo sviluppo cognitivo.


Puoi approfondire la ricerca sul fluoro e lo sviluppo neurologico [qui]


L'olio di canola: presente in alimenti quotidiani, ma è davvero sicuro?


L'olio di canola è ampiamente utilizzato nell'industria alimentare per il suo basso costo e il contenuto di grassi insaturi. Tuttavia, è stato associato a vari problemi di salute, tra cui l'infiammazione cronica e disturbi cardiovascolari. Molte delle versioni industriali di olio di canola vengono sottoposte a processi di raffinazione intensiva, che possono includere l'uso di agenti chimici e alte temperature, alterando la composizione chimica originale e potenzialmente generando sottoprodotti nocivi. 


Nonostante l’industria continui a promuoverlo come salutare, le ricerche indicano che un consumo regolare di oli altamente lavorati, come quello di canola, potrebbe essere legato a un aumento dell'infiammazione cronica, contribuendo all’insorgenza di malattie degenerative.


I pericoli nascosti nei vaccini: mercurio, alluminio e glutammato monosodico


Uno dei problemi più discussi riguarda la composizione di alcuni vaccini, in particolare quelli antinfluenzali, che contengono thimerosal, un conservante a base di mercurio. Sebbene le autorità sanitarie, come il CDC, dichiarino che le quantità di mercurio presenti siano sicure, è allarmante che queste possano superare di 100 volte i livelli di sicurezza stabiliti per altre fonti, come il pesce contaminato. 


Il mercurio è una delle neurotossine più pericolose conosciute, capace di accumularsi nel cervello e causare danni neurologici. Le donne incinte e i bambini sono particolarmente vulnerabili, eppure vengono spesso esposti a questo metallo attraverso i vaccini. L’alluminio, utilizzato come adiuvante nei vaccini per potenziare la risposta immunitaria, può aumentare la tossicità del mercurio, attraversando la barriera emato-encefalica e amplificando i danni neuronali.


Glifosato: dall'agricoltura alla siringa


Il glifosato, un erbicida usato globalmente, è stato oggetto di crescenti preoccupazioni per la sua presenza negli alimenti. Recenti studi hanno rivelato che tracce di glifosato sono state rilevate anche in alcuni vaccini. Questa sostanza, considerata cancerogena dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è estremamente dannosa se ingerita. Ci si chiede come possa essere sicuro iniettarla direttamente nel corpo umano.


Conclusioni: la necessità di una maggiore consapevolezza


Il quadro globale evidenzia come le autorità e le industrie spesso sottovalutino i rischi associati all'esposizione prolungata a queste sostanze tossiche. Le persone devono essere meglio informate sui potenziali rischi per la salute derivanti dall'uso di questi ingredienti. La disinformazione e la mancanza di trasparenza da parte di molte istituzioni non fanno che peggiorare la situazione, portando a una popolazione vulnerabile e meno attrezzata per affrontare i problemi sanitari che ne derivano.


È cruciale promuovere una maggiore consapevolezza pubblica e spingere per regolamentazioni più severe e trasparenti, che garantiscano la sicurezza degli alimenti, dell'acqua potabile e dei farmaci che consumiamo.

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giovedì 16 maggio 2024

Gli esperimenti HAARP possono causare aurore artificiali: uno sguardo alla ricerca

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Gli esperimenti di HAARP nel mondo: la ricerca delle aurore artificiali


Negli ultimi anni, gli osservatori del cielo notturno in diversi luoghi del mondo hanno avuto l'opportunità di assistere a uno spettacolo unico: un bagliore rosso o verdastro che danza nell'aria, simile a un'aurora boreale, ma creato artificialmente. 


Di Salvatore Calleri (NatMed)

Questo fenomeno, noto come "bagliore d'aria", è il risultato di esperimenti condotti presso varie strutture simili al Programma di ricerca aurorale attiva ad alta frequenza (HAARP) situato a Gakona, in Alaska.


Le ricerche mirano a studiare la ionosfera, uno strato dell'atmosfera terrestre situato tra i 50 e i 400 miglia sopra la superficie del pianeta, utilizzando impulsi radio ad alta frequenza per eccitare gli elettroni e generare un'aurora artificiale. Questi esperimenti offrono agli scienziati l'opportunità di comprendere meglio i meccanismi che causano le emissioni ottiche nella ionosfera e di studiare l'interazione tra le onde del plasma e i satelliti in orbita terrestre.


Mentre HAARP è una delle strutture più conosciute per questo tipo di esperimenti, simili installazioni e progetti di ricerca vengono condotti in tutto il mondo. Dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Cina all'Europa, numerosi paesi hanno istituito strutture per studiare la ionosfera e condurre esperimenti simili a quelli di HAARP.


In particolare, la Russia ha il suo programma di ricerca simile chiamato Sura Ionospheric Heating Facility, situato vicino a Vasilsursk, nella regione di Nizhny Novgorod. Anche in Europa, istituzioni come il Max Planck Institute in Germania e l'European Incoherent Scatter Scientific Association (EISCAT) in Norvegia conducono esperimenti simili per studiare la ionosfera e le sue interazioni con il clima spaziale.


Questi esperimenti, sebbene possano sembrare surreali, hanno una base scientifica solida e offrono preziose informazioni sulla nostra atmosfera e sullo spazio intorno alla Terra. Tuttavia, rimangono soggetti a monitoraggio e regolamentazione per garantire che i loro effetti siano controllati e sicuri per l'ambiente e le persone.


Quindi, mentre ci immergiamo nello spettacolo delle aurore artificiali, continuiamo a chiederci cosa ci riservi il futuro della ricerca spaziale e dell'esplorazione dell'atmosfera terrestre.


Un esperimento HAARP crea aurore artificiali per quattro giorni



Desideriamo chiarire ai nostri lettori che gli eventi recenti, riguardanti la visione di un'aurora boreale in Italia e in altre parti del mondo, non devono essere collegati allo studio menzionato nel nostro articolo. È importante sottolineare che lo studio in questione non sostiene in alcun modo che il programma HAARP sia capace di generare fenomeni equivalenti a un'aurora boreale naturale. Per una corretta comprensione del contesto scientifico, facciamo riferimento alle informazioni pubblicate dal sito dell'Università di Alaska Fairbanks, da cui sono stati tratti i dati per lo studio citato. Si invita quindi i lettori a considerare tali precisazioni per una corretta interpretazione degli eventi recenti.
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Aurora Artificiale Prodotta da HAARP: Una Ricerca Dettagliata

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Un team di ricercatori ha condotto uno studio presso il Programma di Ricerca Attiva dell'Aurora ad Alta Frequenza (HAARP) in Alaska, pubblicato il 23 aprile 2019, evidenziando risultati significativi riguardanti esperimenti di riscaldamento ionosferico. 

Durante l'esperimento del 12 marzo 2013, HAARP ha trasmesso onde elettromagnetiche ad alta frequenza (HF) nella direzione del zenit magnetico utilizzando il cosiddetto modo X a una frequenza di 4,57 MHz si è creata un'aurora artificiale.


Di Salvatore Calleri (NatMed)

La potenza trasmessa è stata modulata a una frequenza di 0,9 mHz, puntando su una superficie di 20 km a un'altitudine di 120 km. Questo riscaldamento ha generato disturbi nel campo magnetico rilevati da magnetometri a terra e ha prodotto luminose macchie ionosferiche, osservate tramite telescopi HAARP.


L'interesse per l'indagine riguarda la generazione di strutture luminose artificiali nell'alta atmosfera, un obiettivo intrapreso fin dai primi impianti di riscaldamento ionosferico negli anni '60. Questi esperimenti, condotti principalmente con onde polarizzate O, mirano a modificare la temperatura degli elettroni in regioni specifiche dell'alta atmosfera, inducendo diverse forme di luminosità e strati di ionizzazione. Tuttavia, in questo studio, l'attenzione è focalizzata sul riscaldamento tramite onde polarizzate X, che interagiscono con gli elettroni attraverso la risonanza ciclotronica.


L'effetto Getmantsev, introdotto nel 1974, sfrutta il riscaldamento ionosferico per generare correnti magnetiche allineate lungo il campo magnetico terrestre, che a loro volta generano correnti magnetiche verticali nel mezzo ionosferico. Queste correnti, se modulate a frequenze adeguate, possono generare onde ultra-basse e molto basse nella ionosfera e magnetosfera. L'area aurorale e subaurorale è particolarmente favorevole a questo meccanismo a causa della presenza di un campo elettrico su larga scala nell'ionosfera associato all'elettrogetto.


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Immagini dell'aurora artificiale creata dal programma di ricerca aurorale attiva ad alta frequenza con lunghezza d'onda di 557,7 nm (a sinistra) e lunghezza d'onda di 630,0 nm (a destra).


L'esperimento condotto il 12 marzo 2013 dimostra che il riscaldamento ionosferico tramite onde X HF può generare luminose strutture ionosferiche, evidenziate da luminose macchie osservate in varie lunghezze d'onda. Inoltre, il riscaldamento induce oscillazioni nel campo magnetico terrestre, correlato alla frequenza di modulazione del riscaldamento. Simulazioni numeriche tridimensionali mostrano che tali effetti sono correlati alle correnti magnetiche allineate lungo il campo magnetico, generate dalle variazioni di conduttività ionosferica indotte dal riscaldamento.


Le simulazioni evidenziano che il riscaldamento ionosferico tramite onde X HF genera correnti magnetiche allineate al campo magnetico terrestre, con un'intensità massima spostata rispetto al centro del punto di riscaldamento. Inoltre, l'inclusione della conduttività di Hall nel modello aumenta l'ampiezza delle correnti generate e ne modifica la posizione e l'orientamento rispetto al campo elettrico di fondo.


In conclusione, l'esperimento HAARP del 12 marzo 2013 ha dimostrato che il riscaldamento ionosferico tramite onde X HF può generare strutture luminose ionosferiche e influenzare il campo magnetico terrestre. Le simulazioni numeriche supportano l'ipotesi che tali effetti siano dovuti alla generazione di correnti magnetiche allineate al campo magnetico, indotte dalle variazioni di conduttività ionosferica. Tali risultati suggeriscono che le correnti magnetiche allineate possano contribuire significativamente all'energizzazione dell'alta atmosfera durante gli esperimenti di modifica ionosferica.


Note: 

Desideriamo chiarire ai nostri lettori che gli eventi recenti, riguardanti la visione di un'aurora boreale in Italia e in altre parti del mondo, non devono essere collegati allo studio menzionato nel nostro articolo. È importante sottolineare che lo studio in questione non sostiene in alcun modo che il programma HAARP sia capace di generare fenomeni equivalenti a un'aurora boreale naturale. Per una corretta comprensione del contesto scientifico, facciamo riferimento alle informazioni pubblicate dal sito dell'Università di Alaska Fairbanks, da cui sono stati tratti i dati per lo studio citato. Si invita quindi i lettori a considerare tali precisazioni per una corretta interpretazione degli eventi recenti.

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