Nella foto lo sponsor dei vaccini, il finto medico pazzo Roberto Burioni |
Cosa c’entrano i vaccini con la morte improvvisa del lattante? Assolutamente nulla per i camici bianchi indottrinati dal Sistema.
Poco importa se TUTTI i bambini morti in culla hanno sempre fatto le vaccinazioni qualche giorno o qualche settimana prima. Si tratta di una pura coincidenza e casualità.
Questi grandi illuminati però dovrebbero spiegare a tutti come mai i bugiardini di alcuni vaccini pediatrici (proprio quelli che vengono fatti nei primi mesi di vita) riportano tra gli effetti collaterali: «Sids», «morte in culla»?
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità italiano la Sids «colpisce i bambini tra un mese e un anno di età». Stranamente esattamente il periodo in cui vengono fatti i primi inoculi…
Se questo fosse un falso, dove sono i bambini morti in culla che NON hanno fatto le vaccinazioni?
S’intendono quelli oltre i due mesi di vita (età dei primi vaccini), escludendo ovviamente quei neonati che realmente sono nati con gravissime patologie respiratorie o cardiovascolari.
Se il cervello non è un optional, con l’odierno accanimento mediatico nei confronti dei genitori etichettati come “no-vax”, se anche solo un bambino morisse in culla senza aver fatto i vaccini i titoli dei vergognosi quotidiani lo direbbero a caratteri cubitali. E invece nulla, come mai?
MORTE IN CULLA
Diamo qualche dato importante.
La Sindrome della morte in culla in Italia uccide circa 300 neonati all’anno, a dircelo è Il Gazzettino del 25 maggio del 2016 in un articolo il cui titolo si commenta da solo:
«Vaccini, bimba a due mesi muore nel sonno a Torino dopo esavalente».
«Vaccini, bimba a due mesi muore nel sonno a Torino dopo esavalente».
Avete letto bene: morta a due mesi di vita appena dopo l’esavalente, ma naturalmente il vaccino non c’entra nulla.
Quindi circa 300 neonati all’anno in Italia muoiono nel sonno.
Vediamo cosa dice l’Istituto Superiore di Sanità sulla Sindrome della morte in culla.
«Dopo le malformazioni congenite, la Sids è la causa principale di morte post neonatale negli Stati Uniti.
Secondo il National Vital Statistics Reports, del 12 ottobre 2004, l’incidenza della Sids è di circa 1,7 per mille nati vivi.
Dati simili sembrano essere registrati anche in Europa. In Italia, la stima fornita dal centro di riferimento della Regione Lombardia, è di 1 su 1000 nati vivi».
Secondo il National Vital Statistics Reports, del 12 ottobre 2004, l’incidenza della Sids è di circa 1,7 per mille nati vivi.
Dati simili sembrano essere registrati anche in Europa. In Italia, la stima fornita dal centro di riferimento della Regione Lombardia, è di 1 su 1000 nati vivi».
Quindi in Italia vi sarebbe 1 morto ogni 1000 bambini nati.
Prendiamo ora il bugiardino del vaccino trivalente Tripedia per difterite-tetano-pertosse e vediamo cosa riporta la Sanofi-Pasteur.
«La percentuale di morti in culla secondo alcuni studi osservazionali, negli Stati Uniti (periodo dal 1985 al 1991) è pari a 1,5 bambini ogni 1000 nati, mentre in Germania è di circa 0,4».
Ricordate che da noi è 1 su 1000.
Sempre dal trivalente Tripedia:
«In uno studio caso-controllato tedesco e in uno studio di sicurezza negli Stati Uniti su 14.971 neonati che hanno ricevuto il vaccino Tripedia ne sono morti 13 morti».
«In uno studio caso-controllato tedesco e in uno studio di sicurezza negli Stati Uniti su 14.971 neonati che hanno ricevuto il vaccino Tripedia ne sono morti 13 morti».
Quindi 13 morti su circa 15.000 neonati significa una percentuale pari a 0,86 morti per ogni 1000 nati.
In Italia sono nati nel 2016 circa 470.000 bambini. Se la percentuale di mortalità del Tripedia è di circa 0,86/1000 nati, tenuto conto che da noi sono nati 470.000 l‘anno scorso, il vaccino se ne è portati via circa 400.
Morti per cosa?
Da Sids ovviamente ma non solo. Almeno 300 ne muoiono per Sids ogni anno, ma se teniamo conto che non è l’unica causa di morte, si fa presto ad ottenere le cifre riportate.
Ecco cosa riporta ancora il bugiardino del Tripedia:
«Adverse events reported during post-approval use of Tripedia vaccine include idiopathic thrombocytopenic purpura, SIDS, anaphylactic reaction, cellulitis, autism, convulsion/grand mal convulsion, encephalopathy, hypotonia, neuropathy, somnolence and apnea».
«Gli eventi avversi riportati durante l’uso post-approvazione del vaccino Tripedia includono:
porpora trombocitopenica idiopatica, SIDS, reazione anafilattica, AUTISMO, convulsione, ENCEFALOPATIA, ipotonia, neuropatia, sonnolenza e apnea».
porpora trombocitopenica idiopatica, SIDS, reazione anafilattica, AUTISMO, convulsione, ENCEFALOPATIA, ipotonia, neuropatia, sonnolenza e apnea».
Tra gli effetti collaterali: Sids, autismo ed encefalopatia!
Lo dicono gli stessi produttori dei vaccino; lo mettono nero su bianco nel bugiardino e da noi i grandi medici e la grande scienza ufficiale negano con tutte le forze e con ogni mezzo la correlazione tra vaccini-autismo e la correlazione tra vaccini-Sids.
Beata ignoranza e soprattutto malafede, e intanto i bambini continuano a morire.
Quand’è che la magistratura interverrà arrestando coloro che partecipano attivamente a tale olocausto? Mi riferisco al Ministro della salute, al direttore dell’Istituto Superiore di Sanità e al direttore dell’Aifa, nonché al Presidente della Repubblica che ha firmato e avvallato la conversione del decreto in legge.
PS: Il Giappone ha cambiato il calendario di inizio per la vaccinazione spostandolo dai tre mesi a due anni e subito il loro tasso di Sids (Sindrome della morte improvvisa del lattante) è crollato.
Come mai? Il ritardo della vaccinazione «trivalente» DPT (Difterite-Pertosse-Tetano) dopo i 2 anni di età in Giappone, ha portato ad un drastico calo di effetti collaterali.
Nel periodo 1970-1974, quando la vaccinazione DPT veniva effettuata dai 3 a 5 mesi di età, il sistema di compensazione nazionale giapponese erogò indennizzi per ben 57 casi gravi danneggiati da vaccino (danni permanenti) e 37 morti.
Durante il periodo 1975-1980, quando le iniezioni di DPT venivano effettuate in ritardo, le gravi reazioni al vaccino sono state ridotte a un totale di tre morti.
Ciò rappresenta una riduzione dall’85 al 90 per cento nei casi più gravi di danni e la morte.
Nel 1988 il governo giapponese raccomandò la non vaccinazione fino a due anni di età.
La Sids è tornata in Giappone da quando il governo è tornato a raccomandare le vaccinazioni a tre mesi. (Raymond Obomsawin, MD. Ottobre 2007 New England Journal of Medicine. Tratto da uno studio condotto dal Dr. Viera Scheibner).
Nel periodo 1970-1974, quando la vaccinazione DPT veniva effettuata dai 3 a 5 mesi di età, il sistema di compensazione nazionale giapponese erogò indennizzi per ben 57 casi gravi danneggiati da vaccino (danni permanenti) e 37 morti.
Durante il periodo 1975-1980, quando le iniezioni di DPT venivano effettuate in ritardo, le gravi reazioni al vaccino sono state ridotte a un totale di tre morti.
Ciò rappresenta una riduzione dall’85 al 90 per cento nei casi più gravi di danni e la morte.
Nel 1988 il governo giapponese raccomandò la non vaccinazione fino a due anni di età.
La Sids è tornata in Giappone da quando il governo è tornato a raccomandare le vaccinazioni a tre mesi. (Raymond Obomsawin, MD. Ottobre 2007 New England Journal of Medicine. Tratto da uno studio condotto dal Dr. Viera Scheibner).
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