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lunedì 3 dicembre 2018

QUANTI SOLDI INTASCANO I MEDICI VACCINATORI?

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QUANTI SOLDI INTASCANO I MEDICI VACCINATORI?



Marcello Pamio


Sull’estrema tossicità e pericolosità delle vaccinazioni pediatriche spero non vi siano più dubbi. 
Cerchiamo ora di capire quanto intascano i facoltosi camici bianchi, coloro che osannano le vaccinazioni accusando pesantemente i genitori che le obiettano, grazie a questo atto medico. 
Ad aiutarci nella comprensione un documento pubblicato nel 2015 da “Toscana Medica”, un mensile di informazione curato dall’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Firenze. 
Nella pagina dedicata ai compensi per le prestazioni troviamo che il medico percepisce 15 euro per ogni atto vaccinale mono o pluri-somministrazione, e un bonus al raggiungimento dei seguenti obiettivi:


- 1.000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti > 95% x terza dose esavalente;
- 1.000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti > 95% x morbillo;
- 1.000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti femmine > 80% x papilloma virus.


Non male come incentivo economico per i vaccinatori incalliti. 
Per i medici che cincischiano, infatti, tali premi vengono dimezzati se le coperture vaccinali calano tra il 92 e il 95% per esavalente e morbillo e tra il 71 e l’80% per il papilloma virus.
No vax? No money!


La GSK, Sanofi-Pasteur, Merck e le altre lobbies che spacciano vaccini ringraziano di cuore perché con simili incentivi ai medici (pagati dalle regioni, quindi dalle tasse dei contribuenti) loro vendono molti più vaccini e quindi guadagnano di più. Coloro che ci rimettono sono sempre gli esseri più indifesi: i bambini.
I dati sopra riportati riguardano la regione Toscana, la regione rossa dell’uomo delle lobbies farmaceutiche per antonomasia, l’ex premier Matteo Renzi, ma si possono ipotizzare benefit simili anche in altre regioni…
Anche se nelle modifiche al decreto Lorenzin, per ora, bonus similari sono difficili, sarà infatti già una sfida far quadrare i conti per le vaccinazioni su operatori sanitari e scolastici...


Vediamo nella pratica cosa un pediatra ligio al Sistema potrebbe portarsi in saccoccia a fine anno, supponendo con un pacchetto di 500 assistiti (ne può avere al massimo 800, mentre un medico di famiglia anche fino a 1500) e ovviamente supponendo riesca a raggiungere gli obiettivi.
Inizia intanto col mettere in tasca i 3000 euro (1000 per esavalente, morbillo e papilloma) ma attenzione anche ai 15 euro “per ogni atto vaccinale”. 
Il 95% di 500 pazienti è 475, che vanno moltiplicati per 15 euro > 475 x 15 = 7125 euro per l’esavalente. A cui vanno sommati 7125 euro per il morbillo. 
L’80% di 500 è 400 pazienti che si moltiplicano x 15 euro > 400 x 15 = 6000 euro per il papilloma.
La conclusione molto approssimativa è: 3000 euro di bonus + 7125 euro (95% esavalente) + 7125 euro (95% morbillo) + 6000 euro (80% papilloma) = 23.250 euro.


Il tutto senza considerare le altre vaccinazioni! 
Per esempio per il vaccino anti-meningocco di tipo B è stato stabilito (sempre dalla regione Toscana) in accordo con i pediatri (FIMP) e l’Azienda Sanitaria di Firenze un compenso pari a 20,60 euro per vaccino somministrato.
Poi mancherebbe all’appello anche il vaccino anti-influenzale, anche se riguarda maggiormente la categoria dei medici di famiglia. Un esempio per tutti la ASL di Melegnano in Lombardia ha siglato un accordo per garantire 8 euro ad ogni vaccinazione anti-influenzale, invece dei 6 euro previsti a livello regionale a tutti i medici che raggiungono la copertura vaccinale del 65% e addirittura 10 euro a dose se la copertura sale al 75%.
Soldi, soldi e soldi, basta solo inoculare veleni neurotossici...


Conclusione
Quanti sono i soldi a fine anno che un medico intasca grazie alle vaccinazioni? 
Non è dato saperlo con precisione econometrica, e se anche i dati e gli esempi qui riportati sono esagerati, non è sbagliato azzardare numeri a quattro o cinque cifre, cioè svariate migliaia di euro per arrivare a decine di migliaia, ogni singolo anno.
Un meccanismo che promette soldi in cambio di una pratica medica (di per se pericolosissima) si dovrebbe chiamare concussione, ma siccome dal punto di vista giuridico in questo caso non esisterebbe reato, non si può... Per cui chiamiamolo pure crimine contro l’infanzia.
Con tali incentivi, benefit e bonus economici quanti medici fanno i vaccini perché credono in questa pratica e quanti invece li fanno solo per intascare i soldi? 
O peggio ancora quanti medici inoculeranno veleni per paura di ritorsioni professionali dalla Dittatura Sanitaria ormai instaurata in Italia?
Una pratica medica rischiosissima come quella delle vaccinazioni pediatriche di massa può venire incentivata a suon di quattrini, ricchi premi e cotillon solo in una società materialistica in cui si è perduta la visione spirituale dell’essere umano, in cui la vita e l’uomo sono delle merci, dei prodotti di scambio il cui valore viene deciso dal Ministero della Propaganda e dal Ministero della Malattia.


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