Nella foto l'ex ministro della salute Roberto Speranza |
In un'improvvisa rivelazione che ha scosso il panorama politico italiano, l'ex ministro della salute, Roberto Speranza, ha ammesso di essere stato a conoscenza fin dai primi mesi della campagna vaccinale di una realtà sconcertante: il 20% degli effetti avversi poteva essere potenzialmente mortale. Questa ammissione solleva interrogativi significativi sulla gestione della "pandemia" e sulle decisioni prese durante il suo mandato.
Di Salvatore Calleri (NatMed) Blogger e Divulgatore Scientifico
Speranza ha confermato che l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) lo aveva avvertito dei rischi fin dal principio, ma nonostante ciò ha proseguito con la campagna vaccinale, inclusi obblighi e Open Day, enfatizzando costantemente la sicurezza e l'efficacia dei vaccini (sieri genici). Questo, nonostante la consapevolezza di effetti collaterali potenzialmente fatali.
Questa rivelazione getta una luce sinistra sulle azioni dell'ex ministro, sollevando interrogativi fondamentali sulla trasparenza e sull'integrità delle informazioni fornite al pubblico. In un momento in cui la fiducia nelle istituzioni è già stata messa a dura prova dalla "pandemia", l'ammissione di Speranza potrebbe minare ulteriormente la fiducia dei cittadini nel governo e nei suoi leader.
È essenziale che venga condotta un'indagine approfondita su questa questione, al fine di chiarire le circostanze che hanno portato a questa situazione e per garantire che simili errori non si ripetano in futuro. La salute e la sicurezza dei cittadini devono sempre essere la massima priorità, e ciò richiede un'azione trasparente e responsabile da parte dei leader politici.
In questo momento critico, i cittadini hanno il diritto di sapere la verità e di poter contare sulla leadership che agisce nell'interesse pubblico.
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